Storia e archeologia

La Sicilia e’ una terra ricca di storia e di miti, sin da quando Tucididee Omero narrano dei Ciclopi. Un viaggio in Sicilia è un viaggio nella storia. Storia di uomini e di popoli, di dinastie e di dominazioni che si sono succedute per più di tremila anni su un isola, incastonata come perla nel cuore più profondo e ancestrale del mediterraneo.

Il popolo più antico dell’isola è quello dei Sicani, stanziati in origine nella parte orientale, fino a quando, a partire dal II millennio a.C., non furono sospinti verso la parte occidentale dai Siculi, popolo indoeuropeo al quale è legato il nome Sicilia. Furono i Greci i primi a chiamare l’isola Sikelia, dal nome dei suoi abitanti, o Trinakria, per la sua forma triangolare. La stessa forma triangolare ispirò il nome con cui i romani chiamarono l’isola: Triquetra. Anche il simbolo che rappresenta la Sicilia, la testa di Gorgone circondata da tre gambe piegate all’altezza del ginocchio, sembrerebbe rifarsi alla sua forma. O comunque è questo il significato col quale il simbolo è stato assunto. Si tratterebbe in realtà di un antico simbolo solare di matrice orientale. Non a caso la Sicilia è denominata da sempre isola del sole.
Le zone costiere furono colonizzate per primi dai Fenici che fondarono allo stesso tempo Cartagine, Palermo e Mozia ed occuparono la zona nord–ovest dell’isola. I Greci si stanziarono nelle zone a sud e ad est fondando Naxos, Siracusa, Messina, Catania, Agrigento e Selinunte. A loro si deve l’introduzione della vite e dell’ulivo ed il grande splendore e la prosperità economica che portò alla costruzione dei templi di Agrigento, di Selinunte e di Siracusa.
Le lotte fra Greci e Cartaginesi segnarono l’ingresso dei Romani nell’isola intorno al III secolo a.C., che ne fecero una loro provincia, spogliandola di molte opere d’arte ma lasciando anche mirabili segni quali la villa del Casale, eccezionale per i mosaici situata nei pressi di Piazza Armerina. Nel IX secolo d.C. gli Arabi sbarcarono a Mazzara contendendo la regione ai Bizantini e dando il via ad uno straordinario periodo di floridezza sia in campo economico, artistico e letterale. Degna di nota in questo periodo la canalizzazione delle acque che diede il via alla coltivazione degli agrumi, del gelso, del cotone e del ficodindia. Nell’XI secolo d.C. gli Arabi vennero sconfitti dai Normanni che rimasero famosi per la loro cultura, in gran parte assimilata dai precedenti dominatori. Il Regno di Sicilia istituì il primo Parlamento al mondo e si arricchì di insigni monumenti: solo a Palermo la Cattedrale, la Chiesa della Martorana, S. Giovanni degli Eremiti, la Cuba, la Zisa, il Palazzo Reale con quel gioiello che è la Cappella Palatina e poi la Cattedrale di Cefalù e quella di Monreale. Con i successivi dominatori, Angioini, Aragonesi e poi Spagnoli, la Sicilia alternò a lunghi periodi di decadenza momenti di autentico splendore. Dalla metà del 1700 diventa possedimento borbonico e tale resta sino alla spedizione dei Mille nel 1860 e alla successiva annessione al regno d’Italia che ne segnerà quindi la storia fino alla trasformazione in Repubblica. Dal 1946 la Sicilia è una delle cinque regioni italiane a statuto speciale, dotate di autonomia amministrativa ed è suddivisa nelle nove province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani.
Strato su strato ogni dominazione ha lasciato su questa terra preziose tracce del suo passaggio. Tracce che oggi fanno della Sicilia molto di più di un’isola: un continente. O più di uno, se è vero che tutti sono stati siciliani e la Sicilia ha conservato un po’ di ognuno, rimanendo per questo unica.
La sua economia, un tempo prevalentemente agricola, si va sempre più orientando verso l’industria, il terziario e soprattutto il turismo, vera vocazione di questa terra magica.

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